È troppo alto il prezzo che stiamo pagando per il Coronavirus, in termini sociali, economici, ma soprattutto in termini di vite umane. Oltre cento medici hanno già sacrificato la propria vita per garantire cure ed assistenza ai pazienti.

E proprio in un momento in cui medici e infermieri esercitano la loro professione con coraggio e abnegazione, si trovano in rete o sulla carta stampata, offerte di prestazioni legali che invitano a denunciare gli operatori sanitari o ad iniziare, contro costoro, cause risarcitorie per riparare la perdita d’un parente defunto a causa del Covid-19.

Tali atteggiamenti, oltre ad essere moralmente inaccettabili, rappresentano uno spregio a tutta la categoria degli avvocati: bene hanno fatto il Consiglio Nazionale Forense, l’Unione Lombarda degli Ordini Forensi e l’Unione Nazionale delle Camere Civili, a stigmatizzare tali comportamenti, invocando l’applicazione di esemplari sanzioni disciplinari. Chi, speculando sul dolore e facendo leva sulla fragilità emozionale delle persone, cerca di accaparrarsi clientela, non può farla franca, pena la credibilità d’una intera categoria professionale.

Per tale motivo, si auspica l’approvazione di quegli emendamenti al Decreto “Cura Italia” che prevedono di limitare, ai soli casi di dolo o colpa grave, la responsabilità degli operatori sanitari che avrebbero commesso errori durante la cura dei pazienti affetti da Coronavirus. Una norma del genere consentirebbe, inoltre, a medici ed infermieri di affrontare, con un pizzico di serenità in più, il loro prezioso lavoro, in questo momento di crisi.

Durante la Grande depressione, Albert Einstein affermava che “nella crisi sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono lievi brezze”.

Nei momenti in cui bisognava ricostruire, Varese e il Varesotto sono stati una delle locomotive del Paese. È giunto il momento che professionisti, imprenditori e tutti coloro che hanno a cuore il bene comune, tornino a progettare insieme il futuro, con quella logica visionaria che ha fatto di Varese un’eccellenza nota in tutto il mondo.

Gli avvocati, se sapranno riscoprire ed incarnare i principi di quella tradizione secolare che ha permesso loro di rivestire anche importanti ruoli sociali, potranno fattivamente contribuire alla rinascita delle nostre comunità.